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LAPISLAZZULI

Un blu profondo costellato di luccicanti inclusioni dorate fanno si che questa gemma evochi l'oriente e le sue favole popolate da principi e principesse.

In geologia è tuttavia classificata come roccia in quanto composta da numerosi minerali in quantità diverse.

La sua genesi e tutte le leggende che si raccontano di questa gemma sono ben documentate - in lingua Italiana - sia sulle pagine di Wikipedia che sul sito ICA (International Colored gemstone Assoiation): da non perdere per la completezza e la qualità dei testi.
 
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LAVA DELL'ETNA

L'Etna è un tipico strato-vulcano che iniziò la sua attività, tra 500 e 700 mila anni fa. La sua lava di tipo basaltico è povera in silice, è molto calda, densa e fluida. Per queste ragioni le eruzioni sono tranquille ed il percorso delle lave prevedibile. La velocità di scorrimento è superiore a quella delle lave acide, più ricche in silice e più viscose e leggere. La lavorazione della pietra lavica, derivante dall’industria estrattiva delle vicine cave dell'Etna, per scopi ornamentali o per materiali da costruzione, diede da vivere a molte famiglie siciliane. I "pirriaturi", anticamente, estraevano lungo i costoni dell'Etna solo strati superficiali di lava perché più porosi e più facilmente lavorabili con arnesi quali la subbia, lo scalpello, la mazzola e il martello. Sul materiale estratto interveniva lo spaccapietre che ricavava lastre di pietra, infine lo scalpellino rifiniva il materiale. Uno degli usi prevalenti cui era destinata la pietra lavica era la pavimentazione delle strade urbane e rurali.

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LEGNO FOSSILE

Il processo di trasformazione di un organismo vivente in un fossile può durare diversi milioni di anni. La fossilizzazione è un evento estremamente improbabile. Infatti non appena gli animali o le piante muoiono ne inizia la decomposizione. Sebbene le parti più resistenti, come conchiglie, ossa e denti degli animali o il legno delle piante, resistano più a lungo dei tessuti molli, spesso questi elementi vengono disgregati da agenti naturali esterni (fisici e chimici), come vento e acqua corrente, e anche dall'azione di animali necrofagi (agenti biologici).

Generalmente, per subire un processo completo di fossilizzazione, un organismo deve essere sepolto rapidamente, prima che ne subentri la decomposizione o venga aggredito dagli agenti demolitori. Nella maggior parte dei casi questo seppellimento avviene ad opera della deposizione di sedimenti, come la sabbia o il fango trasportati dall'acqua, che ricoprono, depositandosi al fondo, gli organismi morti.
Alcuni fossili possono essere considerati come una porzione di materia (e quindi di energia) imprigionata che, sfuggendo alla decomposizione e trasferendosi dalla biosfera alla litosfera, viene sottratta all'ecosistema vivente. Questa energia viene, ad esempio, sfruttata dall'uomo mediante l'impiego dei combustibili fossili (carbone e petrolio) nelle varie attività industriali.
 
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MADREPERLA
 

La madreperla è la parte interna, dura e iridescente, della conchiglia di alcuni molluschi marini.

La troviamo sia sui molluschi bivalvi (cozze) che su molluschi univalve (patelle) ed anche su acquadulcicoli nei quali può presentarsi sia allo stato puro che mista a calciti che provocano iridescenze irregolari.
E’ composta da sottili lamine di carbonato di calcio che si alternano in forma di calcite e di aragonite. L’aragonite ha struttura a lamelle, parallela alla superficie interna e costituisce l’ipostraco, ossia la madreperla con la sua tipica iridescenza dalle infinite sfumature.
Non tutte le conchiglie hanno la madreperla, ma ve ne sono alcune che, ad eccezione dello strato esterno, sono completamente madreperlacee e proprio per questo vengono usate per la realizzazione di oggetti preziosi, in altre lo strato è sottile e di conseguenza l'utilizzo più limitato.
Per far apparire la madreperla è sufficiente una modesta raschiatura con mola abrasiva o acido corrosivo, eliminando così quello strato di conchiglia non iridescente (ostraco). La caratteristica speciale di questo materiale naturale è l’iridescenza prodotta dal riflesso della luce sui sottili strati calcarei (piccoli cristalli prismatici) e sulla conchiolina.
Conosciuta e utilizzata dagli antichi Romani, la troviamo descritta in alcuni testi di Plinio e ne troviamo testimonianze tra i ritrovamenti presso gli scavi di Pompei.
La conchiglia migliore e più usata per ricavare la madreperla è la Pinctata margaritifera (usata anche per creare cammei iridescenti), seguita dal Trocus niloticus (ben noto ai fabbricanti di bottoni), dal Turbo marmoratus e dalle Haliotis.
L'utilizzo della madreperla trova riscontro in numerosi oggetti artistici ed artigianali, tra i quali posate, mosaici, manici di utensili, ventagli, binocoli, intarsi, tasti per strumenti musicali, oggetti votivi, cammei e collane.
La sua polvere è utilizzata anche per il trucco, negli ombretti e nelle ciprie, ma l’oggetto più utilizzato nel mondo, fatto di madreperla, è il bottone.
 
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MAGNETITE
 
La magnetite è il minerale ferroso con il più alto tenore di ferro (72,5%) utilizzabile industrialmente. È anche il minerale con le più intense proprietà magnetiche esistente in natura. La magnetite è il più antico materiale magnetico conosciuto: era infatti già noto agli antichi Greci e prende appunto il nome dalla città di Magnesia ad Sipylum, nei pressi del monte Sipilo, in Asia Minore, dove si trovava in grandi quantità. Il termine "magnetismo" deriva quindi dal nome del minerale, non viceversa. La magnetite ha proprietà ferromagnetiche, ma secondo una classificazione più precisa è da considerarsi un materiale ferromagnetico. Principali Paesi produttori sono Russia, Brasile, Liberia, Mauritania, Norvegia, Svezia. Giacimenti italiani si trovano in Val d'Aosta, Sardegna e nell'isola d'Elba.
 
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METEORITE
 
Meteorite dona la forza per resistere a situazioni estreme e porta sulla Terra la voce di altre dimensioni, ampliando la nostra sfera spirituale alla comprensione della natura stessa della vita. Col suo contenuto di ferro sostiene l'intero metabolismo, la crescita e l'attività fisica.
 
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